I fondi solofrani nel XVI secolo

 

Le terre dell’Abbazia di Cava

 

Con l’Abbazia di Cava fin dal XII secolo fu fatto un tipo di contratto che riconosceva il diritto di alienazione delle terre. Era detto di livello e permetteva al colono di acquistare diritto di parità col proprietario. Il canone di affitto che legava il colono all’Abbazia col tempo divenne irrisorio per cui nacque la preminenza economica del colono che finì per essere il vero proprietario del bene mentre il canone divenne un semplice onere gravante sul fondo. Venne poi l’affrancazione che permise al concessionario di impossessarsi del dominio diretto e diventare unico proprietario.

Nel contratto di fitto il conduttore dichiarava di tenere per sé e per i suoi eredi il podere "in solido", si obbligava a costruire i canali per l’acqua, piantare, trattare le viti, "propaginare", letamare la terra e ad altre precauzioni finalizzate all’incremento del fondo, al mantenimento degli animali, alla produzione di letame e fieno, ecc.

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Quando alla fine del principato longobardo (XI secolo) le terre della conca solofrana perdettero la protezione della chiesa palatina salernitana di S. Massimo, furono affidate dai feudatari Sanseverino all’Abbazia di Cava.

 

 

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Anno 1510.

Inventario dei beni esistenti nella terra di Solofra sui quali grava un censo a favore dell’Abbazia di Cava, fatto dinanzi al notaio Orazio Stabile religioso di Cava e a Nicola de Ponza di Cava.

Ciardo de Garzillo dichiara di posedere una terra arbustata fruttifera sita in località lo castagnito confinante con i beni degli eredi del quondam Brando Pirolo, con la via ed altri beni con un censo di grana 17.

Luisio de Garzillo dichiara di possedere una terra jure hereditario sita in località lo castagnito confinante con i beni di Giasio de Garzillo da due parti di Ciardo de Garzillo con un censo di gr 2 e mezzo.

Potente de Morena dichiara di possedere una terra arborata sita in località lle celentane confinante con i beni di Parrelli de Raimondo e col fiume con un censo di gr 10.

Ancora dichiara di possedere una terra arborata sita allo stesso posto titulo emptionis del quondam Bernardo de Violante alias de Perrillo confinante con i beni di Fante de Parrello con un censo di gr 3 e mezzo.

Petrello de Coracino dichiara di possedere una terra arborata sita in località lle celentane confinante con i beni di Potente Morena e di Gabella de Donato cn un censo di gr 15.

Giovanni de Guarino dichiara di tenere una casa con avanti una curtis inventario antiquo sita in località lle casate confinante con i beni di Giovanni de Liotta, di Giovanni de Giaquinto, del quondam Furculi de Giaquinto con un censo di gr 10.

Angelo e Guarino de Guarino nipoti di Giovanni dichiarano di essere gravati di un censo di gr 10 per lo stesso bene.

Salerno de Grasso dichiara di possedere sine titulo una selva castagnale sita in località la rena de Sasso confinante con i beni della chiesa di S. Giacomo, di Pietro Guarino con un censo di tari 2 e gr 5.

Battista de Rubino dichiara di possedere jure hereditario un terra arboraws sita in località lle celentane confinante con i beni di Pietro Angelo de Rubino, col vallone dei granci con un censo di t 1.

Marco de Minico de Rainaldo dichiara di possedere con suo fratello Tommaso una terra arborata sita in località lle zoppole (lo cioppolo) di S. Maria confinante con i beni di Gilforte Ronca e di Salerno Grasso e con altri beni patrimoniali del Monastero. Con un censo di gr 6.

Tommaso de Minico de Rainaldo dichiara di possedere una metà del bene detto sopra con un censo di gr 6.

Paulo de Caropreso dichiara di possedere una terra arborata sita in località canale confinate con i beni di Martio Caropreso, di Cristofaro de Caropreso, di Battista de Ronca con un censo di gr 4 e denari 3.

Galietta de Caropreso dichiara di tenere metà del bene si detto con eguale censo.

Sinibaldo de Caropreso dichiara di possedere una terra arborata sita in località canale confinante con i beni di Galietta de Caropreso e di Battista Ronca con un censo di gr 3 e denari 2.

Diacono Lorenzo de Caropreso dichiara di possedere con Vincenzo de Pellegrino e suo figlio Rigio una terra arborata sita in località canale confinante con i beni di Galietta de Caropreso e Battista Ronca.

Hettore Caropreso dichiara di possedere col figlio Roberto e col nipote Joie una terra arborata sita in località canale e confinante con Paulo de Caropreso e Battista Ronca e col vallone.

Andrea de Federico dichiara di possedere col nipote Mario una terra sita in località carpisano confinante con i beni di Alessandro de Giaquinto, di Francesco de Mattia de Scano con un peso di gr 2.

Angelo de Rubino dichiara di possedere jure hereditario da Fonso de Rubino una terra arborata sita in località la celentana confinante con i beni di P. Angelo Piroli e di Battista de Rubino.

Vincenzo de Corte dichiara di possedere una terra arbustata sita in località lle celentane confinante con i beni di Fante de Pandolfello, di Petrello Guarino, di Bernardo Garzillo come dote della moglie figlia del quondam Sabato de Vigilante con un peso di gr 15.

Leone de Megliore dichiara di possedere una terra arbustata in località lle celentane confinante con i beni di Fante Pandolfelli, di Potente Morena e col vallone con un peso di t 1 e gr 1.

Agiasio de Garzillo dichiara di possedere jure hereditario una terra arborata sita in località fontane soptane confinante con la via e con gli eredi del quondam Brando Piroli con un peso di gr 5.

Berardino de Garzillo dichiara di possedere con i figli Martiniello, Berardisso e Agiasio una terra arborata sita in località lle celentane confinante con i beni di Fante de Pandolfello, di Brando Pirolo, di Petrello de Coracino con un peso di t 1 e gr 10 e denari 5.

Alessandro de Giaquinto dichiaa di possedere jure hereditario dal padre Iacobi una terra arborata sita in località la cerzeta seu la sala confinante col vallone de li granci, con i beni della chiesa di S. Croce di Solofra, di Papari de Paladino con un peso di t 3.

Pietro Angelo Pirulo dichiara di possedere una terra arborata sita in località la celentana confinante con il vallone dei granci i beni di P. Angelo del quondam Fiorentino de Rubino e con la via, con un peso di t 1 gr 5 e den 5.

Lo stesso dichiara di possedere a titolo emptione da Antonio Pasquale de Garzillo una terra arborata sitas nello stesso luogo confinante con i beni di Fante de Pandolfello e di don Paparelli de Gazillo e con la via con un peso di t 2 gr 14 e den 1.

Nicola de Grimalda dichiara di possedere una terra arborata con alberi da frutto e olivi sita in località detta la vignola confinante con la via, con il vallone e con i beni di Nicola de Pirolo con un peso di gr 1 e den. ½ .

Nardello de Corona dichiaa di possedere in emptio da Antenoro e Graziano de Garzillo una terra arborata fruttifera con olivi sita n località la vignola con un peso di gr 1 e den ½ .

Fante de Pandolfello e il notaio Pasquale de Giliberto dichiarano di possedere una terra arborata sita in località lle celentane confinante con i beni di Petrello de Coracino con un perso do t 1 e gr 2.

Gli stessi dichiarano di possedere un’altra terra arborata sita nello stesso luogo e confinante con i beni di Bernardo de Garzillo con un peso di gr 15.

Gli stessi dichiara di possedere un’altra terra arborata sita nello stesso luogo e confinante con i beni di P. Angelo Piroli e di Alfonso de Rubino con un peso di gr 11.

Gli stessi dicchiarano di possedere un’altra terra arborata sita nello stesso posto e confinante con i beni di Fante de Pandolfello, di P. Angelo Pirolo con un peso di gr 9.

Alfonso de Paladino dichiara di tenere con sua moglie a titolo emptione una terra arborata sita in località lle celentane confinante con i beni di Petrello de Coracino, di Bbari de Garzillo con un peso di gr 6.

Paulo de Federico dichiara di possedere una terra arborata sita in località carpino confinante cn i beni di Andrea de Federico, di Pasquale de Federico, di Alessandro de Ronca con un peso di gr 2.

Andrea de Federico dichiara di possedere una terra arborata in località carpisano confinante con i beni di Paulo de federico, di Alessandro Ronca e col fiume. Con un peso di gr 2.

(Archivio di Cava, Inventarium reditum et censum prioratus Sancti Berardini de Montorio sistentem in terra Solofre, XII, 20 e 59)

 

 

 

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