da “Il Campanile”, 2003, nn. 4-5, pp. 12 e 4   

 

La Biblioteca Comunale di Solofra

 

Una bella realtà attiva e frequentata

 

 

La Biblioteca Comunale di Solofra è una di quelle belle realtà  - succede - che  spesso una comunità non sa di avere e che risulta un’autentica scoperta. Meraviglia soprattutto la sua perfetta organizzazione, che poggia sulle forze di una sola persona  - l’attuale responsabile Lucia Petrone  -  che, formatasi seriamente con un corso specifico a livello provinciale, è riuscita a dare a questo luogo non solo funzionalità ed efficienza, ma anche gradevolezza nell’ordine e nel verde che l’adorna. La prima cosa da sottolineare è che la Biblioteca è frequentata, ben frequentata, e non solo da coloro che hanno bisogno di fare le solite ricerche, di consultare libri, dizionari o enciclopedie, o di prendere in prestito un testo, ma da diversi studenti universitari solofrani che vi passano le loro ore di studio. Lo studio, quello importante, è un’attività molto complessa e delicata, ha bisogno di un luogo adatto, gradevole, sereno, che aiuti la concentrazione necessaria, e di essere sostenuto dalla consultazione e dallo scambio con l’altro per la chiarificazione di concetti o di passaggi. E se ci sono giovani solofrani che studiano negli ambienti di questa Biblioteca significa che essa offre tutto ciò.

 

 

Molti inoltre la frequentano per le loro tesi e le loro ricerche. Solofra infatti è una realtà molto studiata per i diversi campi di approfondimento che offre   - dalla specifica realtà industriale a quella economica, a quella sociale, a quella artistica -  ed ora è fatta oggetto di studio anche da parte dell’Università di Milano. E quando gli studiosi vengono qui hanno bisogno di trovare gente, non solo capace di guidarla, ma anche disposta a farlo, aperta oltre il freddo rapporto impiegatizio. E devo dire che questa competenza e soprattutto questa disponibilità, che è una presa a cuore del problema, c’è senza dubbio nella nostra Biblioteca. E non poche persone hanno manifestato la loro meraviglia nell’incontrare un simile ambiente.

Ma c’è di più lo studioso ha bisogno di trovare l’argomento che gli interessa. Non basta solo fornirgli il tale o il tal altro libro. Ebbene nella nostra Biblioteca costui trova sempre ciò che cerca. Il fatto è reso possibile perché è in atto presso di essa un imponente lavoro di schedatura. Schedare un libro non significa solo elencare il testo nel registro di entrata o collocarlo nell’apposito scaffale sotto quella determinata e generica voce, schedare un libro significa soprattutto ed essenzialmente individuare gli argomenti, i vari argomenti, che esso tratta  - sì gli argomenti - e indicarli uno per uno in un’apposita scheda. È questo il lavoro più importante che costituisce la vera ricchezza di una biblioteca e che la qualifica in modo determinante. Questo lavoro è stato iniziato già da diverso tempo con competenza e precisione e sta proseguendo con speditezza. Avere uno schedario per argomenti significa fornire agli utenti una visione precisa del patrimonio culturale contenuto e molto spesso nascosto senza saperlo nei libri, significa offrire un servizio incommensurabilmente prezioso.

 

 

E vengo ora al patrimonio librario di questa Biblioteca. Quando il professore Michele Grieco, da sindaco di Solofra  - siamo negli anni sessanta -  se ne prese cura la dotò di un corredo librario di vero spessore. In quegli anni ebbi modo di conoscere la sua passione per il libro e di seguire il suo impegno nell’arricchire la biblioteca e il suo entusiasmo per le donazioni di libri antichi di valore inestimabile. Ma quanti sanno che tali libri si trovano presso la nostra Biblioteca? Sono certo ben conservati negli scaffali e catalogati, ma non sono ancora schedati per argomento e quando lo saranno avremo un ulteriore arricchimento che in più si carica della patina dell’antico, non del vecchio, dell’antico che è storia, è testimonianza, è documento.

 

Le Donazioni

 

E non è tutto, la dotazione libraria della Biblioteca si è ulteriormente arricchita per le donazioni fatte sia dallo stesso professore Grieco, a nome della Fondazione Annamaria Grieco, sia da Michele Ricciardelli. Il sacerdote Ricciardelli era il direttore di una prestigiosa rivista di italianistica  – Forum Italicum -  che lo ha messo a contatto con tutta la cultura letteraria di un intero cinquantennio. Per questa sua qualità gli autori gli inviavano le loro opere per averne una recensione o per amicizia o per altro rapporto. Questi libri oggi risultano di un’importanza inestimabile, non solo per il loro valore intrinseco, ma perché contengono, molto ma molto spesso, la dedica di questi autori, segni della conoscenza e delle tante amicizie che aveva il Ricciardelli. Ebbene questi libri, con le firme e le dediche di un Caproni, di un Luzi, di una Margherita Guidacci o di altri grandi autori della nostra letteratura, sono nella nostra biblioteca perché fanno parte della “Donazione Ricciarelli”. E non basta perché di questa stessa donazione fanno parte tanti libri in lingua inglese e spagnola, che costituiscono una raccolta, sicuramente unica in provincia, poiché non sono solo testi di autori stranieri  - e si sa il valore di leggere un autore nella sua lingua -  ma sono anche studi sugli autori italiani o di altre nazioni, libri molto richiesti e non solo da chi studia le lingue. Orbene questi libri solo da poco sono stati liberati dalle scatole in cui erano contenuti, usciti da un colpevole ostracismo a cui erano stati condannati ed ora fanno mostra di sé negli scaffali della biblioteca a disposizione di tutti.

La Biblioteca Comunale di Solofra, che era già ricca di oltre seimila volumi, si è arricchita con queste due donazioni di oltre duemila libri.

Un patrimonio librario, dunque non di poco conto e qualità. Per ulteriormente arricchirlo c’è la Regione Campania che quest’anno le ha dato  - una tra le poche biblioteche della regione -  un sostanzioso contributo, ma ci sono anche altre Biblioteche e le Istituzioni culturali che offrono le loro pubblicazioni, e ci sono i privati, basta saper intavolare utili scambi. E ciò è un’altra utilissima attività della nostra Biblioteca per la quale vale citare la recente acquisizione di tutte le pubblicazioni del Centro di studi Guido Dorso di Avellino. Ci sono poi le piccole donazioni non di chi vuole liberarsi di libri, ma di chi è sensibile all’apertura che esse sottintendono, tanto che la Biblioteca ha istituito dei Fondi intitolati ai donatori.

Questo importante patrimonio librario è di tutti i solofrani, i quali devono farsene carico, valorizzarlo, usarlo e proteggerlo ed anche contribuire ad arricchirlo, un patrimonio che per fortuna oggi non è più prerogativa dei pochi che una volta accedevano allo studio e che comunque non sempre si può possedere a casa poiché spesso è fatto di volumi costosi ed anche non più in commercio.

 

 

Impegnata nella schedatura dei libri e nella formazione del Catalogo per argomenti è Cinzia Mazzocchi

 

 

 

 

 

 

Istituito presso la Biblioteca Comunale di Solofra

il 

Centro studi di storia locale

 

Tra le priorità che i sempre più ampi studi su Solofra pongono c’è quella di avere un luogo che offra materiale e indirizzi, e che ne promuova gli approfondimenti e le specificità. Con questo scopo è stato istituito, e già funziona presso la Biblioteca comunale di Solofra, un Centro di studi di storia locale. In esso si potrà trovare, e già in parte si trova, tutto ciò che è stato scritto dai solofrani e su Solofra, e tutta la documentazione riguardante la nostra cittadina o l’indicazione di dove essa si trova. Un punto di riferimento pubblico, dunque, che sia di supporto a tutte quelle attività locali e a tutte quelle occasioni, in cui si palesa la necessità di individuare un riferimento storico o di chiarire qualche situazione o anche di avere qualche precisazione. È necessario infatti che una realtà come quella solofrana venga sostenuta da un adeguato lavoro di supporto culturale e gestionale che può andare dal piccolo intervento al più grande approfondimento.

Una istituzione come la Biblioteca ha tutte le possibilità  - da un’adatta e moderna legislazione alle strutture di conservazione e di protezione -  per poter accogliere il materiale documentario, che invece di vivere nascosto e sparpagliato qua e là, può essere, e deve essere, messo a servizio di tutti, pur conservando la sua origine o il nome di chi lo possiede. La Biblioteca ha infatti delle regole ben precise, che ora sono diventate più determinanti e sicure, per la protezione del suo materiale, basta che queste vengano correttamente applicate. E questo Centro ha le garanzie di conservazione tanto è vero che tutti i documenti di cui io personalmente sono in possesso sono stati i primi a trovare posto tra le donazioni del Centro. Inoltre il fatto che la nostra Biblioteca sia entrata a far parte del circuito-rete delle Biblioteche nazionali con capo-serie la Biblioteca provinciale di Avellino è una ulteriore sicurezza.

Il sito solofrastorica.it, che in cinque anni si è arricchito di ben tremila pagine, che costituiscono una ricchezza che molti ci invidiano e che fa conoscere il nostro paese in tutto il mondo  - come e più della sua produzione -  fornirà al Centro tutto il suo materiale, non solo con l’accesso diretto ad esso, anche dai locali della Biblioteca dove ora si sta istituendo un servizio internet, ma anche in formato cartaceo. È iniziata infatti la pubblicazione di dispense di argomenti solofrani edite dalla Biblioteca, che forniscono agli interessati il materiale di cui hanno bisogno. E questa iniziativa già incontra il favore di quelli che se ne sono serviti fino ad ora.

È chiaro che per portare avanti tali attività il Centro ha bisogno dell’aiuto di tutti, di quelli che vogliono usufruirne, di quelli che voglio collaborare più direttamente alle sue attività o semplicemente dare una mano. Mi auguro quindi che si trovino persone interessate a partecipare alle nostre attività. Il volontariato è la risorsa più bella dell’epoca moderna poiché è fatta col cuore, ma esiste anche un volontariato della cultura. Che le persone di buona volontà se ne facciano carico!

Mi voglio augurare che quanto detto sia servito ad informare tutti quelli che fino ad ora non sapevano, e mi auguro che sia servito a eliminare quelle sacche di superficialità sulla reale validità della nostra Biblioteca e delle sue potenzialità. Certo se i libri si lasciano dormire, essi dormono e non parlano  - come è successo -  ma se si dà loro la dovuta considerazione i libri parlano e sanno dire molto, anzi tutto. E mi auguro che questa l’Amministrazione comunale, che ha mostrato sensibilità al problema della cultura locale, possa continuare a sostenere questa nostra realtà dandole tutta la cura e l’attenzione che merita. 

 

 

 

 

 

 

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