Famiglie solofrane 

Caropreso

 

Di questo ceppo si hanno notizie fin dalla metà del XIV secolo quando si incontra Niccolò uno di quei solofrani che parteciparono alle rivolte del Trecento solofrano.

 

Secolo XV

La famiglia abitava in località Canale C'erano due notai: Carlo (1458) e Ottaviano (1480) che fu presente per molto tempo a Solofra col suo studio.

Alcuni membri rappresentarono la Universitas: Antonio (1476) e Sabato (1476) e Marco.

A metà del secolo dall'inventario dei beni dell'Abbazia di Cava si sa che Giovanni possedeva una terra in località la ischa de S. Maria, Francesco e Antonio una terra arbustata, sita in località Canale.

 

Secolo XVI

La famiglia si impiantò nel casale Fontane sottane sviluppatosi intorno ad essa perfino con una cappella privata, quella di S. Lucia, fondata da Mazzeo e tenuta da Ettore, Carlo e Lorenzo, suoi cappellani e procuratori, con beni a le campore.

Svolse un ruolo di primo piano nel clero: aveva in San Angelo la Cappella di S. Lorenzo ed era tributaria della chiesa di S. Maria del popolo.

Interessante fu la politica matrimoniale, che unì diversi rami di questa famiglia in alleanze di grande importanza economico-sociale. Molti membri furono attivi nella vita economica della Universitas con la gestione di gabelle e del patrimonio di S. Agostino, notevole fu la presenza nel ceto notarile e nella vita della comunità. 

 

Importanti furono il centro artigianale, al Fiume, noto col nome di "botteghe di Battista" e le società mercantili, che portarono la famiglia ad avere legami con i pellettieri di Salerno.

Si individuano le famiglie di:

Adasso con i figli Giovanni, Vallarano (con i figli Andrea, Nicola Princivallo, Marco, Abbondanzio, Belardino), Drusiana e Antonella (sposata con Valentino Garzillo e poi con Bernardo Grasso), Ottaviano (notaio).

Marco con due figli: Giovanni e Battista. Ha una conceria al fiume, una bottega a S. Agostino e commercia in tutti i prodotti della concia, prodotti vegetali per la concia, materie grasse, calce, scarpe. Importante è l'attività finanziaria. Alleanza familiare con Garzilli, Grasso e Ronca. Abita alla piazza.

Valerio e Polidoro, figli ed eredi di Ettore, lavorano in società con Alisandro e Princivallo. Nel 1546 Nicola di Valerio eredita i beni dal notaio Ottaviano. Nel 1555 Domenico, figlio di Valerio abita alle Fontane Soprane, commercia in corie, vacche corredate e suola, scarpe e bufali.

Sabato con i figli Galietta, Battista, Bartolomeo, Ercole (dottore in medicina), Marco. Ha una conceria la fiume e una bottega alla platea, commercia in tutti i prodotti della concia: coire, vacche, suole e svolge un buon commercio di animali

Paolo con i figli Giovanni, Francesco Antonio, Lorenzo (col figlio Rigio), Pellegrino (col figlio Vincenzo), Alessandro (con i figli Arcangelo, Valerio, Annibale, Scipione [figlio Adamiano] Hettore [sacerdote]), e Rigio. Ha una conceria al fiume in località lo campo. Commercia in tutti i prodotti della pelle. Abita alle Fontane sottane.

Mazzeo abita alle Fontane sottane con i figli Lorenzo (sacerdote), Allegrino (con i figli Pellegrino, Vincenzo e Rigio) e Carlo (sacerdote). Ha una conceria al fiume. Pellegrino fa parte della commissione per gli Statuti.

Altri Caropreso:

Ruberto, Capuano, Goliuso. Leonardo vende suola soppressate e verrinie, ha una selva castagnale ubi dicitur lo campo. Massenzio è giudice annuale. Federico abita al casale Sortito (piazza). Guerrino, Tommaso (alleva muli) e Adonisio fanno scarpe di pelli caprine. Salvatore possiede una casa detta lo palazzo, fabbrica scarpe con il figlio Aniballo, il quale lavora montoni conzati di mirto, fa scarpe e calzarelli. Potente possiede una bottega di conceria nei pressi del castello; Giovanni e Pellegrino lavorano bufali e suola. Stefano alleva muli ed equi (cavalli) e fa scarpe. Marino e Marcantonio, vendono coriame conzato e corredato per 15 ducati. Francesco risiede ad Andretta (Avellino). Sono sindaci: Marino (1593) e Princivallo (1594).

 Giacomo, Giovanni Battista, Sebastiano, furono sacerdoti titolari di una prebenda nella Collegiata.

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Secolo XVII

 

Si ha notizia di Marcantonio che si laurea nel 1623 ed è eletto sindaco nel 1634.

 

Sono state individuate le seguenti famiglie:

Andrea e Lucrezia Morena con i figli Laura e Marcantonio.

Giovan Tomaso e Pompilia Morena col figlio Princivallo.

Caropreso col figlio Cosimo.

Nobile e Maria de Vulto con i figli Pompilia e Giovan Pietro.

Ercole e Dianora Giannattasio col figlio Fabrizio.

Giovan Battista e Adelia Fasano con Isabella, Giulia e Troiana.

Nunziante e Feliciana Troisi con i figli Giovanni e Matteo.

 

 

Secolo XVIII

 

Dal catasto onciario sono documentate nel 1754 le seguenti famiglie che sono state integrate tenendo presente i dati notarili:

 

Casale Cupa Toppolo Capopiazza

 

Magnifico Giovanni Battista di anni 35 vive con la cognata Litta Giannattasio vedova del fratello Filippo morto a di 42 anni e con i nipoti Giovanni Tommaso (1737-1802 sarà notaio), Carmine Antonio (1744-1803 sposerà Grazia Giannattasio ed avrà i seguenti figli: Giovanni Battista, Livia, Annamaria, Giuseppe quest'ultimo sarà sacerdote mansionario e nel 1852 farà il testamento a favore del nipote Carmineantonio) Marino (1744-1804 sarà sacerdote mansionario), la nipote Annamaria di 13 anni. La famiglia abita in un appartamento di varie stanze con cortile e giardino sito in via Cupa. Ha dei pesi a favore di Basilio e Nicola Landolfi, della Chiesa di S. Agata di Serino e di S. Lucia di Solofra, degli eredi di Nunziante Caropreso e della Camera feudale. Possiede 4 cavalli.

Giovanni Battista è il figlio del dott. in legge Giovan Tommaso e di Pompilia Morena che ha altri figli: Aniello, Grazia (sposa Aniello Ronca), Nicola (sposa Agata Renzullo ed ha i figli Vito Antonio, Feliciana, Annamaria, Matteo di cui è a parte la famiglia), Giuseppe, Teresa (sposa Cesare Pandolfelli), Santa.

Di questa famiglia si possono individuare altri discendenti:

Giovanni Battista di Antonio e Rosa Garzillo avranno Carminantonio (sposerà Luisa Tura e avranno Giovanni Battista, Nicolina, Tommaso, Rosa e Luisa), Annamaria (1816-1884 sposa Federico Giliberti), Marino, Grazia (sposerà Nicola Garzillo), Marinella. Di questo ramo Giovanni Battista sposerà Vincenza Ronca e avrà Maria, Carmine, G. Mario, M. Antonia. M. Michela (1891-1976 morta a Napoli).

Vito Antonio di Nicola avrà Nicola (sposa Teresa Galasso e avrà Carmela, G. Antonio, Vito Antonio), Francesco (lavora la lana sposa Mariangela Guarino abita ai Volpi, figli: Gaetano, Raffaele, Vito, Saveria, Raffaele Gaetano, Antonio).

 

Casale Caposolofra

Matteo conciapelli di anni 55 vive col figlio Vincenzo di anni 22 anche lui conciapelli.

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Giuseppe, maestro battiloro di anni 50 sposato con Grazia Giannattasio di anni 55, vivono con lui i figli Niccolò battargento di 22 anni e le figlie Rosa di 35 anni, Teresa di 32 anni, Lucia di 29 anni, Felicemaria di 23 anni, Anna di 25 anni. Vive con lui il fratello Fabrizio negoziante di 46 anni. Abita in una casa con molte stanze, bottega e cortile e giardino sita in S. Lucia. Possiede una selva castagnale detta La Selvetella, un bosco detto Ciscopesole. Impegna nell'industria di battiloro ducati 300. Ha un peso a favore del Monastero di S. Domenico.

 

Giuseppe è figlio di Carlo e Aurelia Lilla Petrone che hanno avuto altri figli e cioè: Ursula nel 1674, Carminantonio nel 1677, Maddalena nel 1680, Giulio nel 1685, Pasquale nel 1687 e Fabrizio nel 1704 (negoziante).

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Gennaro, sacerdote che vive con patrimonio dotatole dal padre fu Nicola. Vive in una casa di 8 stanze a S. Lucia e possiede un terreno seminativo e vitato arborato in località sotto il castello.

 

 

La famiglia si è estinta con l'ultimo ramo trasferitosi a Napoli

 

 

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