Famiglie solofrane

Pirolo

 

Antico ceppo, impiantato, come i Garzilli con cui è imparentato, nell’antica località di castagnito. Di qui si è esteso alle Fontane soprane e al Vicinanzo dominando con una proprietà diffusa in tutta la zona intorno a Turci.

Membri di questa famiglia hanno una conceria con una scarperia alle Fontane sottane, una al Vicinanzo e sei al Fiume più una in società con i Ronca, con cui sono imparentati e che fanno gestire da persone del loro entourage economico (De Benedetto, Buongiorno, Corona, Montichio).

Sono impegnati con ruoli di primo piano nell’attività mercantile che, oltre ai prodotti conciati, vende scarpe e animali. Quest'ultima attività è direttamente sostenuta attraverso la residenza di alcune persone nelle zone pastorali dell’Irpinia.

Buona l’attività finanziaria che permette il commercio e la partecipazione alla gestione delle finanze della comunità con Giosia, Marco Antonio, Lorenzo in società con i Ronca e Ieso Ladi. Ciò permette a questo ceppo di prendere direttamente parte alla lobby economica esistente nella zona anche attraverso l'uso dell'acqua e l'affitto della gabella della carne.

Tra i membri impegnati nella vita civile c’è Giosia, che fu nel gruppo degli Statuti e nel 1523 fu tra gli Eletti e poi Augustino.

Nel ceto ecclesiale c’è Giacomo Pietro, un frate agostiniano e Priore del monastero solofrano, Angelello gestore della Cappella di S. Bartolomeo e di quella della Circoncisione.

Importante la tradizione notarile con Selvaggio, quella legale con i giudici Marcantonio e Giosia.

 

 

XVII

 

In questo secolo si citano

Giovanni assuntore della gabella della farina e delle scrofe.

Salvatore, dottore in utiusque juris e sindaco.

Matteo, sindaco.

Francesco, dottore in u. j. d.

Tommaso, figlio di Carmine un negoziante che ha in fitto la Taverna della Universitas sita alla Piazza.

 

La conceria più importante è quella di Surgente Pirolo.

 

La peste decimò questo ceppo. 

XVIII

 

 

 Nel catasto onciario del 1754 sono censite le seguenti famiglie:

 

S. Angelo e Strada vecchia

Sabato, bracciale di 58 anni, sposato con Annamaria Famiglietti (50 anni) con i figliastri Michele Ferrandina (22 anni) e Rosa (16 anni). Abitazione in affitto dal Monastero di S. Maria delle Grazie alla Strada vecchia.

Arcangelo, bracciale di 50 anni, sposato con Fortunata Ziccardi (30 anni) con i figli Giuseppe (12 anni), Pasquale Antonio (9 anni), Nicoletta (5 anni) e Domenico (3 anni). Abitazione in affitto dal Monastero di S. Chiara.

 

Forna

Michele, bracciale di 50 anni, sposato con Teresa Fortunato (40 anni) con i figli Caterina (16), Maddalena (10) Marianna (7), Angela Maria (3) e Giovan Tommaso (20). Abitazione dotale.

 

Caposolofra

Giovan Grazio, possidente di 43 anni, sposato con Giuseppa Rossi (35 anni), col fratello Giuseppe (mercante di 40 anni), la cognata Nunzia Boccino (25 anni) il nipote Vincenzo (2 anni), con la sorella Orsola (35 anni). Abitazione propria palazziata con vari soprani e sottani, cortile e giardino murato, oliveto e selva, altra selva a il greco, terreno boscoso di querciolle dato in fitto. Impiega insieme con suo fratello 500 ducati nell'industria di fondaco.

Libero, conciatore di cuoio di 24 anni, con la moglie Angela Parrello (31 anni) con i figli Rosa e Fortunata e Lucucia, col fratello Pasquale (bracciale di 18 anni). Abitazione propria.

Felice, tavernaro di 44 anni, sposato con Rosa Romeo (40 anni) con i figli Bartolomeo (lavoratore di mastro d’ascia di 18 anni), Petronilla (16), Domenico (aiutante di taverna di 14 anni), Michele (9), Nicola (11) e Angela Maria (2). Madre Rosa Bari. Abitazione propria con orto, Ha in fitto dalla Camera di Serino una taverna con terreno contiguo. Possiede un terreno alle Fontane soprane. Vari pesi.

Michele, negoziante di 65 anni, con le sorelle Giovanna e Grazia, il nipote Flavio Galasso (calzolaio di 20 anni) e Fortunato (calzolaio di 19 anni). Abitazione propria con soprani e sottani. Impegna nella sua industria 50 ducati.

Le famiglie più facoltose si trovano in questo casale.

 

Cupa-Toppolo-Capopiazza

Carmine, bracciale di 29 anni, sposato con Teresa Ferrandino (26), col figlio Tommaso (2 anni). Abitazione in affitto.

 

Alla fine del secolo:

Tommaso con i figli Michele e Antonio gestisce la Taverna sita nella platea di Solofra.

 

 

XIX

 

Sabino, sposato con Rachele Melchionna e abitante al Vicinanzo, fu sindaco nel 1808. Il figlio Giuseppe Antonio fu dottore in legge e priore della Congrega dell'Annunziata al Vicinanzo, sposò Irene Bettalico ed ebbe tra i figli Raffaele e Nicola.

Altro figlio di Sabino fu Salvatore (marito di Grazia Scarano) abotante a Caposolofra che insieme al figlio Nicola ebbe una conceria censita nel 1842.

Conceria di

Nicola Pirolo

 

 

XX

 

Svolgono attività conciaria in questo secolo

Concerie di

Pirolo Attilio di Luigi e C.

Pirolo Giacomo e il figlio Consolato

 

 

 

 

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