Buonanno Nicola

 

 

 

Nacque a Solofra il 29 settembre del 1853, da Francesco e Carmela Savignano, in una famiglia di industriali della pelle che gli permise di studiare nella capitale dove frequentò la scuola di medicina e chirurgia che era stata di Leonardo Santoro, il concittadino di cui sentiva in paese la stima, laureandosi col massimo dei voti nel 1876. L'anno appresso entrò come assistente nella Clinica ostetrica di Napoli (8 novembre 1877) e poi come allievo chirurgo all'Ospedale Pellegrini (11 dicembre 1877), quindi come chirurgo agli Incurabili (settembre 1880). Prestò la sua opera presso la Casa di Custodia per il giovani in Napoli (1881), al Silificomio di Napoli (Decreto del Ministero dell'Interno del 3 febbraio 1883). Nel 1889 (7 giugno) ritornò come chirurgo ordinario ai Pellegrini, dove fece parte della Commissione esaminatrice per i concorsi (1893). Prestò la sua opera anche presso l'ospedale "Agostino Landolfi" del suo paese natio col quale mantenne sempre intensi rapporti tanto che nel 1882 fu nominato Consigliere Provinciale del Mandamento di Solofra insieme a Giuseppe Maffei. Di motu proprio il Re gli conferì nel 1884 (26 marzo) l'Onorificenza di Cavaliere della Corona d'Italia. Il 13 dicembre del 1893 fu nominato Chirurgo straordinario del Conservatorio di S. Gennaro in Napoli. Morì a Napoli il 14 aprile del 1897.

 

Parla di lui G. Didonato, Solofra nella tradizione e nella storia, III, Uomini illustri e benemeriti, Messina, 1923.

 

 

 

Nicola, che aveva sposato la baronessa Ruggieri di Cerignola, si suicidò il giovedì santo del 1897 dopo aver ucciso la moglie.

 

 

Ecco come due giornali dell’epoca parlarono delle esequie

 

Dal “Corriere di Napoli” del 19 aprile 1897.

Le esequie dei coniugi Buonanno. Sabato a mezzogiorno la salma del prof. Buonanno chiusa in una cassa di palissandro con borchie d’argento, fu trasportata al cimitero con un carro di prima classe tirato da sei cavalli, dopo che su di essa ebbero parlato commoventemene l’on. Anania de Luca, per la provincia di Avellino, il sindaco cav. Grimaldi pel comune di Solofra ed il prof. Fagiani per l’Ospedale dei pellegrini.

Apriva il corteo la banda del detto comune di Solofra con la rappresentanza di parecchie società operaie, e seguivano il carro, letteralmente coperto di fiori e di corone, le rappresentanze dell’ospedale dei Pellegrini, della Facoltà medica e di altri sodalizi scientifici, moltissimi amici, colleghi ed ammiratori del defunto e non poche carrozze.

Il trasporto della salma dell’altra vittima della raccapricciante tragedia ebbe luogo qualche ora dopo con un cerimoniale che non riuscì meno commovente pel gran numero di persone che accompagnarono il feretro dal palazzo in via Monteoliveto alla Congrega della Madonna delle Grazie e di là sino a piazza Reclusorio.

Molte corone coprivano il carro di prima classe con cui fu trasportato il cadavere della infelice signora, chiuso in una cassa del tutto identica a quella costruita pel marito.

 

 

Da “don Marzio”, del 17-18 aprile 1897

Modeste e commoventissime le esequie dei coniugi Buonanno, avute luogo quest’oggi.

I parenti e gli amici hanno mandato numerose corone  – una quarantina –  fra le quali quelle bellissime del duca di Guardialombarda, del prof. Capozzi, dell’ospedale dei Pellegrini e del cav. Grimaldi sindaco di Solofra., paese nativo del prof. Buonanno.

Fin da stamane i cadaveri sono stati chiusi in due casse di palissandro che sono state adagiate sui lettini.

Alle ore tredici sono cominciati i discorsi. Hanno parlato l’on De Luca, il dott. Fagiani a nome dell’Ospedale dei Pellegrini e il cav Grimaldi sindaco di Solofra. Mezz’ora dopo il corteo è cominciato a formarsi, mentre gli amici intimi del professore trasportavano a braccia la cassa ove era rinchiuso il cadavere del suicida, dalla casa fin nel cortile.

Il corteo si è formato nel modo seguente: Banda musicale di Solofra, Società centrale operaia, Società agricola e dei conciapelli, anche di Solofra, monaci di Santa Maria la Nova, carro funebre, bandiera della provincia di Avellino, rappresentanze ed amici dell’estinto, bandiera del Comune di Solofra, corone, camerieri e carrozze.

Il carro di prima classe era fiancheggiato da numerosi camerieri con ceri accesi.

Fra le rappresentanze abbiamo notato quella del Consiglio e della Deputazione provinciale di Avellino, quella comunale di Solofra e quella dell’Ospedale dei Pellegrini.

Il corteo ha percorso la strada nuova di Monteoliveto, via Roma, Salita Museo, piazza Cavour, e via Foria.

 

 

 

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