Famiglie solofrane

 

Buongiorno

 

Famiglia impiantatasi dalla Toscana nel salernitano nel XV secolo. Di qui si trasferì a Solofra per seguire le attività produttive che alimentavano il loro commercio. I dati notarili di cui si dispone fin dal 1521 la presentano fin da questo periodo diffusa in loco ed impegnata in attività di commercio e finanziarie e particolarmente interessata alla gestione delle gabelle.

I primi ad essere documentati sono Carlo, Antonio, e Salvatore.

Si individua poi una grande famiglia che ruota intorno ad Alessandro col figlio Sebastiano e col fratello Clemente, il quale è impegnato nel commercio insieme al figlio Margaritonno. Altri membri sono Giovanni e Grandonio. I prodotti del loro commercio sono quelli caratteristici della mercatura solofrana e in particolare: corie, porcine, vacche corredate, calzature (calzarelli e pianelle), pianelli di colore rosso e nigro pergamene, cavalli. La maggior parte di questi prodotti sono quelli del loro artigianato specie le scarpe che producono in una scarperia posta accanto alla conceria. Il commercio è sostenuto anche da diverse società con i Vigilante (Pietro, Leonardo, Lorenzo), con Domaschino Ronca per la vendita dei redditi della gabella delle carni. Tutta l'attività artigianale ruota intorno ad una bottega di conceria con spanditoio posta al Fiume.

Di questa famiglia sono presenti nella vita ecclesiale fra i monaci di S. Agostino Giulio e Grasso, di cui uno sarà priore.

XVII

Nel secolo sono attivamente presenti nella vita solofrana due figli di Alessandro, Giovan Vittorio (detto lo barone) e Giulio.

Il personaggio più importante è Nunziante (1605-1672), figlio di Luigi e di Beatrice Ronca, sacerdote che volle la costruzione della chiesa di S. Maria degli Afflitti.

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Nunziante Buongiorno

Nacque il 12 agosto del 1600 da Luigi e Beatrice Ronca. Ebbe la prima educazione in una scuola privata locale che vantava una buona tradizione continuando poi gli studi dove fu ordinato sacerdote nel 1624. Operò a Solofra attraverso una proficua attività di apostolato presso l'antica Confraternita di Santa Croce emergendo nella educazione dei giovani in quell'Oratorio. Continuò l'attività presso la Chiesa di Santa Maria degli Afflitti fatta costruire a sue spese nel 1640. La sua opera di assistenza spirituale si intensificò dopo la peste del 1656 e fu così meritevole che continuò anche dopo la sua morte quando il Cardinale Francesco Maria Orsini vi istituì la regola di Filippo Neri (1693) per cui l'Oratorio divenne un vero centro di educazione attraverso l'opera di Mondillo Orsini, appartenente alla famiglia feudataria di Solofra a cui il Buongiorno aveva donato la chiesa alla sua morte e futuro vescovo di Melfi. La chiesa, dove Francesco Guarini dipinse un ritratto del fondatore, fu restaurata dopo la morte del Buongiorno avvenuta nel 1672 con un suo lascito testamentario. Fu sepolto presso la chiesa di San Giuliano di Solofra, che apparteneva al casale dove era nato e dove era stato battezzato. I Padri Gesuiti e pubblicarono la sua vita come fratello della Congregazione ad opera del padre Auriemma.. 

Dati documentali:. Archivio Diocesano di Salerno, Solofra, Cappelle; Archivio di Stato di Avellino, Notai, s. a;. F. Garzilli, La Collegiata di San Michele Arcangelo di Solofra, Napoli, 1989. http://www.solofrastorica.it/; G. Didonato, Solofra nella tradizione e nella storia. Uomini illustri e benemeriti, III, Messina, 1923, p. 125-127. "Le rane", quindicinale solofrano, in Medaglioni solofrani.

 

Dice di lui il notaio Bonaventura Grassi:

Nunziante Buongiorno si dedicò alla pietà e all’educazione della gioventù prima a casa sua alla Fratta, poi nella Chiesa di S. Croce, poi nella chiesa da lui voluta, detta della “Consolazione dell’Afflitti seu S. Maria dell’afflitti”. Questa fu lasciata in cura e pensiero di Don Pietro Orsino, all’hora Padrone di Solofra, poi al religioso domenicano F. Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Cesena, poi arcivescovo di Benevento e meritevolissimo et ecc.mo cardinale e finalmente sommo Pontefice col nome di Benedetto XIII, da cui da successori di sua casa fu concessa alli fratelli del glorioso S. P. Filippo Neri, et in cura si fanno proprij coherenti alla Congregazione de PP. Filippini”

Havea costume di dir la messa nel mezzogiorno per dar canzo e comodità a quei ch’essendo sorpresi dalle faccende si ritrovavano a quell’hora” “Era fervente nel predicare anche nella pubblica piazza” “Introdusse l’uso perfetto della dottrina cristiana” insegnando loro “che bisogna fare per la gloria della Patria”. Fu affabile e “faceva regali  ai giovani, usava canzoncine spirituali”. “Ornò la chiesa dentro e fuori di ritratti di santi” I Gesuiti ne hanno scritta la vita come fratello della Congregazione dal rv padre Pavone, di cui era intimo anche di padre Auriemma. Morì il 13 gennaio 1668 di 67 anni, sepolto nella chiesa di S. Giuliano, sua parrocchia, nella sepoltura del parroco Cesare Parrella” (Da Genealogia dell’antico e del moderno della città di Solofra, manoscritto esistente presso il Centro studi di storia locale della Biblioteca Comunale di Solofra)

 

Si individuano inoltre:

La famiglia di Ambrosio con i figli Alessandro, Francesco Antonio e Giovanni Carlo, con i nipoti Natale e Ambrosio (figli di Alessandro), Santo e Nicola (figli di Francesco Antonio). Geremia e Giovanni (figli di Giovan Carlo). È una famiglia che lavora l'argento ai Volpi.

La famiglia di Tommaso con i figli Aniello, Luca, sacerdote Andrea Nicola, Nunziante, Alessandro, Matteo, Pietro e Giustino, sacerdote Marco Antonio.

 

XVIII

Nel catasto onciario del 1754 sono documentate le seguenti famiglie:

 

Casale Fratta

Marco Antonio di Tommaso è un battargento possidente che vive coi due fratelli sacerdoti Luca e Giustino, con Angela Balsamo, vedova del nipote Michele figlio di Andrea Nicola) con i nipoti Andrea (battargento di 18 anni), Anna (20 anni) e Grazia (11) Matteo, Aniello. Abita in una casa patrimoniale del fratello Luca.

Andrea (fu Michele) sposato con Laura Lota e con i figli : Michele, Giustino, Luca Alfonso e in seconde nozze con Lucia Troisi, da cui ha Antonio Francesco.

Giustino, proprietario, sposo di Agnese Landolfi e padre di Nunziante.

 

Volpi

Carlo, sposato con Costanza Guarino con i figli Taddeo, Michele, Filippo (sposa Angela (Russo).

Taddeo, calzolaio che vive con due fratelli Michele anche lui calzolaio e Filippo conciapelli. Abita in una casa propria di varie stanze.

Francesco Antonio, battargento, sposato con Maria Cantarella con i figli Giuseppe Francesco, e in seconde nozze con Angela Tropea da cui ha Andrea, Nicola, Luigi, Gaetano.

Francesco (di Andrea Nicola) è sposato con Teresa Morena, vive col figlio Nicola Antonio, commerciante di pelli (sposato con Rosa De Maio) e con i nipoti Nicola, commerciante, Michele, Teresa (sposa Vitantonio Caropreso), Biagio (sposa Teresa D'Arienzo da cui ha Gabriele, e in seconde nozze Mariarosa De Maio da cui ha Michelangelo e Donato ( sposa Giuditta Orciuoli da cui ha Biagio, Michele, e in seconde nozze Angela De Santis, da cui ha Nicola).

 

S. Angelo e strada vecchia

Ambrosio (di Alessandro e nipote di Tommaso), conciapelli è sposato con Grazia Morena da cui ha i gemelli Alessandro e Pasquale, Saverio. Abita una casa di più stanze, possiede una selva castagnale a Camponici, una ai Laurielli, un terreno seminativo al Vallone dei Granci. Impegna nella industria di pelli 50 ducati.

Alessandro (di Ambrosio) è sposato con Lucia Guarino da cui ha Rosa, Michele Arcangelo, Luigi Antonio, Nicola Nunziante, Ambrosio.

Pasquale (di Ambrosio) sposa Petronilla Troisi ed ha Angela Caterina (1810-18699 che sposa Rocco Giliberti (1852), Giuseppe (1812), Maddalena (1814 che sposa Nicola Giannattasio), Gaetano (1817-1875), Felice (1820), Francesco (1824).

Gaetano (1817-1875) (di Pasquale) sposa Gelsomina Petrone ed ha Pasquale (1843-1847), Michele (1846).

Ambrosio (di Alessandro) sposa Maria Giovanna Garzillo ed ha Alessandro (1820).

Giuseppe (1812) di Alessandro sposa Marianna Guarino ed ha Michele (1844), Antonio (1851), Francesco (1859).

 Emerge in questo secolo Donato Buongiorno.

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Donato Buongiorno

Nacque nel 1865 da Biagio e Maddalena Solimene. Le possibilità economiche ed i rapporti che la famiglia aveva con Napoli gli permisero di studiare presso l'Istituto di Belle Arti di Napoli ove nel 1890 conseguì prima il diploma di artista e poi quello che lo abilitava all'insegnamento della pittura. Iniziò la sua attività alla Reggia di Capodimonte e poi nella Villa reale a Corfù. Si trasferì a New Jork che divenne la sua seconda patria e dove si distinse ed ottenne molti incarichi e riconoscimenti facendo parte dell'Association Municipal of Arts e della The American Federation of Arts di Washinfton. Tenne mostre in molte città americane tra cui celebri furono quella Panamericana di Buffalo e poi di Chicago, Philadelphia, New-Jork, Indianapolis, Washignton.

Nel 1909 durante un soggiorno in patria tenne una mostra nei locali dell'ex Convento degli Agostiniani che ebbe molto successo a cui Carmine Troisi dedicò una sua opera Maternità divina ed umana nell'arte della pittura (Avellino, Ferrara, 1910) e di cui si parlò con ammirazione e che gli procurò l'incarico del restauro della Collegiata di San Michele Arcangelo il cui progetto egli descrisse in Relazione per i lavori di restauro da eseguirsi nella Insigne Collegiata di S. Michele Arcangelo in Solofra (Avellino, Ferrara, 1909). L'attività del Buongiorno, che fu un artista forte e sereno, caratterizzato da originalità del tratto chiaro e sintetico che esprime ingegno e passione nell'arte, fu seguita dai giornali del tempo e dal periodico solofrano "Le rane" che ne registrò i successi lungo gli anni della sua pubblicazione. Morì a New Jork.

 

Bibliografia:

Donato Buongiorno, Relazione per i lavori di restauro da eseguirsi nella Insigne Collegiata di S. Michele Arcangelo in Solofra, Avellino, Ferrara, 1909.

"Roma" Cronaca di Solofra del 7 marzo 1909.

"Le rane", 31 maggio 1910, poi 1911 e 1912.

Storia illustrata di Avellino e dell'Irpinia, Lo Stato unitario , vol. V, p. 207.

F. Garzilli, La Collegiata di San Michele Arcangelo di Solofra, Napoli, 1989. www.solofrastorica.it

 

XIX

 

All'inizio del secolo:

Conceria ai Volpi dei Fratelli Buongiorno Michele e Luigi figli di Francesco

Da questa conceria sono nate

Conceria Fratelli Buongiorno

Conceria Freccia dell'Irpinia

Conceria Freccia del sud

 

 

 

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