“Laniera”, rivista mensile, aprile 1951, n. 4.

Articolo di Giuseppe Gatti: Una industria antichissima, le lane di concia di Solofra.

 

“A Solofra, infatti, ebbe vita e fiorì l’industria della concia sin dal lontano VI secolo, a quanto dicono gli storici di una certa attendibilità, introdottavi sembra dai Saraceni entrati a Napoli al seguito di Carlo Magno”.

 

Gli storici sono attendibili solo quando parlano tenendo presente i documenti.

 

Carlo Magno non è mai entrato a Napoli, né tanto meno avendo al seguito i Saraceni.

 

La concia delle pelli è un’attività legata alla pastorizia come la produzione della lana, del formaggio e della carne salata. Ogni popolo pastorale è stato conciatore. Tutti i popoli italici, e quindi anche i Sanniti, essendo pastori, erano conciatori.

 

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La concia a Solofra

 

“Cenni sicuri sui conciatori di Solofra si hanno per quanto riguarda i fratelli Ettore e Giovanni Sabato Troisi che intorno al 1600 vi introdussero l’arte delle pelli dorate, chiamate “oropelle”, già conosciuta a Roma; successivamente nel 1640 Giovanni Matteo Troisi recò dalla Sicilia le prime cognizioni per la concia delle pelli di capra dette “marocchini””.

 

L’oropelle o battiloro è venuto da Napoli nel XVI secolo, come dicono i numerosi atti notarili di questo secolo, attraverso le famiglie solofrane che qui si erano stabilite e che in tal modo potettero aggirare il monopolio di questa arte, di cui godeva la capitale.

 

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Il Battiloro a Solofra

 

 

Solofra conosceva la concia del marocchino molto prima. Il rapporto con la Sicilia fu molto intenso. Vi furono famiglia che già nel XVI secolo avevano formato in questa isola una base commerciale.

 

Vedi gli atti notarili del XVI secolo.

 

 

 

 

 

 

Altre sfortune di Solofra

 

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