Fabrizio Guarino

 

1864-1942

 

Fondatore dell’Ospizio che porta il suo nome

 

 

 

 

Dal testamento olografo 1933

[…] Col presente mio testamento scritto, datato e sottoscritto di mio pugno e con ferma e determinata volontà vengo a disporre dei miei beni nel modo seguente […]. Di tutte le mie sostanze rappresentate da proprietà, mercanzie della mia industria, titoli di rendita pubblica, contanti e crediti, dopo il mio decesso, voglio ne venga disposto nel modo e come in seguito verrà detto […]. Della mia casa paterna sita al rione Volpi di questa città voglio che ne venga formato un ospizio di ricovero per i vecchi e vecchie povere di questo Comune di Solofra in quel numero che permetterà le rendite annuali di tutto il mio patrimonio ed ai ricoverati dovrà essere somministrato un vitto giornaliero e relativo vestiario corrispondente alle entrate ed al cennato ospizio dovrà darsi il nome di me fondatore. Desidero che l’amministrazione dell’anzidetto ospizio sia affidata ad una commissione composta dal Podestà o Sindaco o chi per esso sia, quale capo del Comune di Solofra, Primicerio pro tempore di questa Collegiata, di due  industriali di conceria di questo Comune e oltre ai primi di persone probe e coscienziose e di un professionista anche di Solofra. A questa commissione raccomando la saggia e scrupolosa amministrazione di tutto quanto costituisce il mio patrimonio per il bene dell’ospizio da me fondato. Nell’intervallo dal mio decesso alla fondazione dell’ospizio che dovrà avvenire un anno dopo, le rendite tutte cedenti in tale anno delle mie sostanze, voglio che siano versate alla ripetuta mia moglie Carmela De Maio, con obbligo di corrispondere a tutte le spese, occorrenti per le mie esequie. Desidero che nel giorno di ogni mese in cui cadrà il decesso mi venga celebrata nella mia cappella gentilizia eretta in questo cimitero, una messa a suffragio dell’anima mia, facendo obbligo ai ricoverati dell’ospizio di assistervi. […] Nomino esecutori del presente testamento il Comm. Eugenio Giliberti ed il Cav. Michele Graziani. […].

Successivi codicilli 1942

 

 

Fabrizio conciatore con bottega al Toppolo, era figlio di Giuseppe Antonio e di Cuoci Maria Michela, sposò Carmela De Maio di Raffaele e di Rosa D’Urso. Non ebbe figli per cui accolse nella sua casa la nipote Clelia Correale figlia di Vincenzo e della cognata Giuseppa.

 

Don Mariano Vigorita, quando nel 1948 divenne primicerio della Collegiata, decise di porre in atto le volontà testamentarie di Fabrizio Guarino ed istituì l’Ente Morale “Ospizio Fabrizio Guarino” che  ebbe sede presso l’Ospedale Landolfi di cui era presidente. Presso un’ala di questo ospedale nel 1955 iniziò l’opera di sostegno di un numeroso gruppo di anziani. La stessa struttura accolse i Consigli di Amministrazione sia dell’Ospedale che dell’Ospizio e concretamente nelle sue sale le tele provenienti dalla casa di Agostino Landolfi (fondatore dell’Ospedale) e dalla casa di Fabrizio Guarino.

 

Nel 1957 l’Ospedale Landolfi divenne statale per cui l’ospizio dovette trovarsi una nuova sede

 

Con la valida collaborazione di Angelo Maffei iniziò la costruzione di un edificio autonomo per l’ospizio in via Starza su un terreno donato dalle sorelle Grassi (1969) che ebbe concreti sostegni dalla bontà dei solofrani (1972).

 

Nel 1979 il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Napoli approvò l’istituzione di una Casa di Riposo in via Starza pochi giorni prima della morte del primicerio.

 

 

Nel 1986 inaugurazione della nuova struttura della Casa Famiglia

 

 

 

 

Consigli di Amministrazione:

Dal 1955 al 1979 è presidente il primicerio Mariano Vigorita

Nel 1979 per la morte del primicerio subentra don Francesco Petrone

Nel 1984 viene nominato Angelo Maffei che muore nel 1990

Nel 1990 è presidente il primicerio Francesco Petrone

 

 

 

 

 

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