Chiese
solofrane
Santa Maria della Pietà
È ubicata in via Forna e fa parte del palazzo gentilizio della famiglia Garzilli, di cui
occupa la parte orientale.
Inizialmente
era un oratorio privato
In questo oratorio
celebrò S. Alfonso de’ Liguori,
amico del Vescovo solofrano Costantino Vigilante,
che fu ospite del palazzo e dove la camera che lo accolse ebbe il suo nome.
Nel 1781 il
Papa Pio VI rinnovò l’istituzione di un oratorio privato nella casa del
sacerdote Paolo, Donato, Francesco e Taddeo figli di
Felice Nicola e Agnese Garzilli, che fu ampliata nel 1828 da Leone XII che
estende la validità “agli ospiti nobili che in occasione di passaggio saranno
ricevuti in ospizio dall’oratore, nonché per tre donne addette al suo servizio
e due servitori stante il non piccolo numero degli indultari”.
Nel 1859 Monsignore Paolo
Garzilli, protonotario Apostolico di Camera del Re delle Due Sicilie, volle
allargare al pubblico il godimento delle celebrazioni che avevano
luogo nel proprio palazzo e costruì accanto ad essa una chiesa dedicata a Santa Maria della Pietà che venne consacrata nel 1859 dall’Arcivescovo
di Salerno, Monsignore Salomone, in Santa Visita Apostolica a Solofra. Dal
palazzo si accedeva direttamente ad un “coretto” posto
in alto di fronte all’altare mentre con altra scala si scendeva alla sacrestia.
Sull’altare
c’era un quadro di Fabrizio Santafede, rappresentante
Nella Chiesa
fu sempre celebrata la messa festiva, vi si praticava la devozione del Mese di
maggio e del Mese di ottobre al Sacro cuore con grande
afflusso di fedeli che vi accedevano anche dai casali circostanti. Ogni anno vi
si teneva un corso di catechismo per
La chiesa
aveva pregevoli marmi ad opera del napoletano Gabriele
Del Gaiso, preziosi candelabri e altri lavori di
bronzo della “Fonderia dei fratelli Alfano fu Giuseppe”.
Tra i
Cappellani ci furono Don Filippo Giannattasio, Don Filippo Giliberti, nipote
del teologo Antonio, il canonico Carmine Troisi primicerio e l’elodomadario Don Michele De Cristofaro, il sacerdote
Giuseppe D’Arienzo.
Vi
celebrarono vari vescovi e prelati di passaggio.
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Lapide a
destra
Has
Sacras Aedes
Antonius
Salamone
Archiepiscopus Salernitanus
Pietate
ac Litteris Praestantissimus
Solemni
Ritu Consecravit
V Nonas Octobris MDCCCLVIIII
Cuius
diei Memoria
Ne
Saeculis Decurrenthibus Delitesceret
Paulus
Ex Comitibus Garzilli
Hunc
Lapidem
P C
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Dal sisma del
1980 la chiesa è in attesa di restauro
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L’interno
è di forma rettangolare regolare con porta sul lato settentrionale e due comunicazioni
con l’interno del palazzo: una attraverso la sacrestia al piano terra, l’altra
mediante il coretto al primo piano.
Ha una facciata
lineare con un portale in pietra locale con trabeazioni finemente scolpite in cui
è incastonato lo stemma marmoreo della famiglia.
Il timpano
semicircolare, che s’inquadra con il portale, le conferisce un corretto
equilibrio dimensionale.
Importante l’altare
di marmo policromo di ottima fattura, su cui c’era un
eccellente dipinto della Pietà del XVII secolo, opera di Fabrizio Santafede trasportato altrove quando la chiesa fu chiusa al
culto.
Particolare
il pavimento marmoreo che impreziosisce l’insieme.
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