Carmine Troisi

(4 ottobre 1866-14 gennaio1948)

Sacerdote e poeta

 

Nacque da Domenico, sarto di via San Giacomo, e da Maria Michela Gisolfi, figlia dell’avvocato Giuseppe di Montoro.

Dopo gli studi presso il Seminario di Salerno fu ordinato sacerdote dal vescovo Valerio Laspro.

Esercitò il suo ministero come Cappellano delle suore del Monastero di Santa Teresa, dell’Ospedale Landolfi, Guida spirituale delle Dame di Carità, Assistente dell’Azione Cattolica locale, Canonico della Collegiata sotto la guida del primicerio Francesco Santoro, che sostituì durante una lunga malattia.

Fu dal 1941 primicerio della Collegiata fino alla morte. Durante il suo mandato Solofra fu colpita dal bombardamento del 1943.

 

Terminati di giorni della paura, trascorsi sotto le gallerie ferroviarie della zona, i solofrani ritornarono alle loro case. Prima passarono a ringraziare san Michele dello scampato pericolo. Trovarono dinanzi la chiesa la scura figura del primicerio Troisi, che li accolse in chiesa. Tutti fecero in ginocchio la lunga navata fino all’altare, prima di ringraziare con un solenne Te Deum il santo patrono.

 

Partecipò intensamente alla vita civile e sociale della cittadina.

Ebbe una scuola privata dove per cinquanta anni si formarono le giovani generazioni.

Collaborò ai giornali locali "Il sole" e "La città del sole" e al giornale salernitano "Il buon senso", fondò il quindicinale "Le Rane".

Ricca la produzione di sonetti in parte pubblicati sui giornali in parte con lo pseudonimo di Italo Irpino in Sonetti volanti (Avellino, 1926). Scrisse La valle di Maria (1934), Maternità divina e umana nell’arte della pittura (1910)

 

 

 

Solofra commemora Carmine Troisi

Nel 1973 Solofra ricordò il poeta-sacerdote nel venticinquesimo della morte. Dalla pagina provinciale del Mattino del 27 gennaio: “Carmine Troisi è stato sacerdote, scrittore, poeta, educatore. Riesce difficile quale dei quattro attributi segnalati  si addice meglio alla sua figura, perché egli si distinse con qualità elevate nei predetti settori di vita pubblica e soprattutto perché lasciò impronte omogenee della sua personalità, sensibile e schiva, generosa e riservata, raffinata ed umile. Ampia fu la produzione di scrittore e di poeta di Carmine Troisi, anche se egli non scrisse mai per bisogno o per tornaconto. Scrisse su varie riviste, particolarmente sul periodico “Il Sole”. Fondò e mantenne per vari anni un periodico locale, “La città del Sole”, e collaborò attivamente per oltre un decennio (1907-1917) sul giornale solofrano “Le rane”. Altri lavori sono “Pastelli meridionali”, piccolo poema dedicato a Matilde Serao; “La giornata di Maria; traduzioni poetiche tratte dal Breviario romano e da opere straniere; diari sonetti sparsi, oltre a liriche ed altri inni. […]. La figura e l’opera di Carmine Troisi sarà illustrata dal prof. mons. Guerino Grimaldi, vescovo di Nola, preceduta da una presentazione del dott. Pino D’Amore, pubblicista della Radiotelevisione Italiana e della Radio Vaticana”.

La manifestazione fu arricchita da un Concorso nazionale di poesia. 

 

 

 

 

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